di Stefano Gulizia Alla fine della sua vita il fotografo boemo František Krátký si sarà certamente accorto che, come una città messa per lungo tempo sotto la lente ustoria comincia a pigliar fuoco, la sua professione stava procedendo sempre più decisamente sulla strada dell’avanguardia. Non è forse un caso che la data della sua morte, … Continua a leggere
Archivio mensile:giugno 2012
Andrea Temporelli, “Terramadre”, Rovigo, Il ponte del sale, 2012
di Sebastiano Aglieco* È lo stesso autore a rivendicare nelle note di questo libro, uno «sviluppo nervoso, con improvvisi scatti anche all’indietro» della sua scrittura, «agglomerazioni provvisorie di poesie collassate in scritture sommerse», implose o addirittura rifiutate, e tra l’altro il libro si situa nelle complesse vicende cronologiche di composizione che hanno interessato anche Il … Continua a leggere
“Diari newyorkesi” (rubrica di poesie e prose su New York): l’occhio pittorico di Giorgio Luzzi
Giorgio Luzzi è un poeta ben noto al pubblico italiano soprattutto per i suoi notevoli ultimi tre libri composti di liriche visionarie e potenti (Predario, Marsilio, 1997; Talìa per pietà, Scheiwiller, 2003; Sciame di pietra, Donzelli, 2009). Quelli qui presentati sono quattro testi (i primi due inediti, gli altri tratti dalla sua ultima raccolta) legati da … Continua a leggere
Il Qui e Ora nella scrittura: il buddismo e la letteratura
diDianella Bardelli* Scrivere non è denominare le cose, dare loro dei nomi. Scrivere è prendere coscienza delle cose: cose percepite con i sensi, emozioni, ricordi, idee, ispirazioni. Nella Poesia e Prosa Spontanea esperienza e parola coincidono, ovvero si tende a fare in modo che coincidano. Come dire che avere esperienze significa, tramite la scrittura, averne … Continua a leggere
Cristina Annino, “Magnificat. Poesie 1969-2009″, a cura di Luca Benassi, prefazione di Stefano Guglielmin, Puntoacapo (collana Format), Novi Ligure (AL), 2009
di Donato Di Stasi* 1. Magnificando Magnificat. Fra le voci più persuasive del teatro attuale della poesia, Cristina Annino lavora ferocemente e pazientemente con i segni dell’esistenza e della realtà; opera di taglio con contrazioni, cesure, anacoluti, rigenera le frasi idiomatiche, rende unici persino i pleonasmi. Parte sempre da una discorsività di basso livello, subitamente elevata … Continua a leggere
L’assenza di dio. Viaggio nel “Nuovo mondo” di Huxley
di Franco De Faveri* Un caso assai curioso dell’estetica della ricezione è offerto dal romanzo di Aldous Huxley Brave New World (1932) o “nuovo bel mondo” (l’inglese “brave” però è intraducibile, come illustrano bene le tre traduzioni tedesche, ciascuna di esse rende “brave” in modo diverso). La critica s’accanisce col senno di poi a saggiare … Continua a leggere