di Emiliano Zappalà*
La poesia prima di tutto e nonostante tutto. La parola spostata, asimmetrica e fuori angolo. La parola per resistere e rivendicare una presenza. Queste sono le intenzioni con cui mercoledì 21 gennaio è stato inaugurato, presso l’ex monsastero dei Benedettini, ora sede universitaria, il Centro di poesia contemporanea di Catania. Se ne scrivono ancora, il titolo della giornata, rubato da un verso di Vittorio Sereni. Se ne scrivono ancora, anche se in negativo, forse per sottrazione di vita. Ma senza scampo.
L’iniziativa nasce da un gruppo di giovani, già molto attivi in passato in questo campo. Ne fanno parte studenti e professori, poeti noti ed emergenti, ma anche semplici appassionati (Giulio Di Dio, Pietro Russo, Claudia Fiorella Santonocito, Paolo Lisi, Sergio Cristaldi, Naike Agata La Biunda, Valeria Cristaldi, Emiliano Zappalà, Felice Puglisi, Alessandro Puglisi, Paola Roccasalva, Pietro Cagni, Marina Agrò, Angelo Scandurra, Giuseppe Condorelli, Vincenzo Galvagno, Antonio Lanza, Carola D’Andrea, Angelo Santangelo e Francesco Zappalà). «L’idea è di fare rete con gli altri Centri di poesia, penso a quello di Bologna o di Roma, ma anche con tutte le altre associazioni che di poesia si occupano. Di inserire Catania all’interno di questo quadro», ha dichiarato in apertura la direttrice Naike La Biunda.
All’evento inaugurale intervengono il direttore del Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, Giancarlo Magnano San Lio, la stessa Naike La Biunda, il professor Sergio Cristaldi, presidente dell’associazione e il professor Antonio Sichera. Ospite della serata il poeta Davide Rondoni. La sala è gremita. «Non siamo sorpresi dalla grande affluenza – affermano gli organizzatori ˗ Se lo fossimo non crederemmo abbastanza in quello che facciamo. Per la poesia c’è ancora spazio, anche nella nostra società frenetica e senza riferimenti». Uno spazio strappato a fatica, ma che rimane importante. Per questo, come suggerisce Antonio Sichera, il compito dei poeti deve cambiare e adattarsi; «il compito oggi non è più di scavare dentro il linguaggio, ma dentro i sentimenti, dentro la nostra anima, per mettere gli uomini in relazione tra loro e dirci chi siamo e da dove veniamo».
Inaugurare un Centro di poesia non è un gesto banale, né privo di implicazioni; è anzi un gesto paradossale, significa «dare centro a qualcosa che centro non ha» per dirla con Rondoni, perché «un Centro di poesia, pur chiamandosi così mette insieme persone che sono invece decentrate e fuori posto», disallineate rispetto al mondo che le circonda. Ma giorno 21 gennaio i disallineati e i fuori posto sembravano essere davvero in molti.
La serata si è chiusa con una serie di letture di testi di celebri poeti, selezionate ed eseguite dai membri fondatori del centro, accompagnate dalla musica di Ninni Spina e Felice Puglisi. Spazio alle parole di Gianfranco Lauretano, Andrea Inglese, Vivian Lamarque, Antonella Anedda, Gesualdo Bufalino, e del grande e compianto Mark Strand. Poeti che leggono poeti, amanti che leggono gli amati, per limare lo spazio del discorso e allargare quello della poesia. E il grande applauso finale, più che di congratulazione, aveva il sapore dell’augurio e della partecipazione.
Di seguito le foto dell’evento:
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*Emiliano Zappalà, nato a Indianapolis, nel Midwest degli Stati Uniti, è cresciuto a Catania, in Sicilia. Si è laureato in Filologia Moderna con una tesi sul Postmodernismo e nel 2012 ha conseguito un master in Editoria e comunicazione a Roma. Lavora come insegnante di italiano per stranieri presso la sede di Catania della Società Dante Alighieri e come giornalista presso il Quotidiano di Sicilia. Collabora con la casa editrice ilSaggiatore e con i blog e le riviste letterarie “Poetarume Silva”, “L’EstroVerso” e “Critica Letteraria”. Nel 2010 ha autopubblicato, insieme ad alcuni amici e colleghi, la raccolta di racconti e poesia Raudi- esplosioni dalla periferia. Suoi racconti sono usciti nella raccolta Catania sotterranea 2, curata dal poeta Biagio Guerrera e nella rivista “Il Paradiso degli orchi”. Sue poesie sono state pubblicate sul sito “Poetarum Silva” e sulla rivista “L’EstroVerso”.
Felice di apprendere la bella notizia di questo “gesto paradossale”. Giovanni
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