La rassegna La vita in versi, ha ricercato il contatto con una poesia capace di saper interrogare in profondità i tempi incerti che viviamo. Ecco l’interrogazione che i poeti ci pongono, è molto varia per parlato, tono, approccio verso le cose del mondo, ma sempre capace di fornirci degli strumenti autentici di interpretazione del reale; ci sorprende altresì per l’emotività profonda che sembra venire da vissuti eterogenei, territorialmente distanti ma così univoci nel trasmettere quello scarto di senso proprio del poetico rispetto alla lingua comune. Ciò che la lingua non sa esprimere nel senso di una non definizione logica, non rappresentazione materiale o mentale o empirica, lo fa la poesia. Il suo proprio è l’alterità di senso. E mi piace ricordare ancora cosa diceva Mallarmè: “la poesia corregge i difetti della lingua”. La lingua che noi parliamo e scriviamo, ha dei difetti che possono essere quelli dell’ambiguità, falsificazione o incomprensibilità. Alcuni dicono che la poesia, in quanto poesia, sia ambigua ma se così fosse, sarebbe linguaggio comune ma “non c’è bisogno di nessun linguaggio poetico per praticare l’ambiguità o l’ambivalenza”. Ecco allora che nella società dell’approssimazione linguistica, del kitsch esasperato, dello zapping nevrotico mass mediologico, dell’homo videns, riprendendo il titolo del libro di Giovanni Sartori uscito nel 2000 per Laterza, dove appunto si dice che “nella nostra società, il visibile prevale sull’intelligibile; la capacità di astrarre, di capire e dunque di distinguere tra vero e falso è oramai atrofizzata..”, la parola precisa, la parola che non vuole consolarci ma porci davanti al “reale veramente assoluto”, che non vuole adularci, che non è istrionica, e ci invita perentoriamente a cambiare dopo averla “sentita”, è quella più antica e mirabilmente più nuova: la poetica. E di fronte alle magnifiche sorti e progressive del moderno, dove tutto è misurabile, calcolabile, la vera poesia, e qualsiasi altra seria forma d’arte, è un fare invece senza alcuna garanzia, senza protezione, “in terra straniera, là dove non mi portò alcun seno materno” ci ricorda Rainer Maria Rilke con parole folgoranti ed ineluttabili.
LA VITA IN VERSI. Cinque serate di grande poesia italiana
progetto e direzione artistica
Veronica Costanza Ward e Guido Monti
organizzazione
Associazione Culturale “La parola, il verso”
Programma
8 maggio 2013 – Poesia italiana
Omaggio a Giampiero Neri
dialogherà con l’autore
Massimo Raffaele
15 maggio 2013 – Poesia italiana
Cristina Annino
Maurizio Cucchi
Milo De Angelis
Vivian Lamarque
introduce
Alberto Bertoni
22 maggio 2013 – Poesia italiana
Alba Donati
Antonio Riccardi
Gian Mario Villalta
introduce
Roberto Galaverni
29 maggio 2013 – Giovane poesia italiana
Carlo Carabba
Lucrezia Lerro
Alberto Pellegatta
Laura Pugno
introduce
Guido Monti
5 giugno 2013 – Poeti per l’Emilia
Alberto Bertoni
Emilio Rentocchini
Stefano Simoncelli
Emilio Zucchi
introduce
Roberto Galaverni